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# by Maurizio Codogno ([email protected])
{title: Un albero di trenta piani}
{subtitle: Adriano Celentano}
Per la tua ma[C]nia
di vivere
in una cit[G7]t?
guarda bene come ci ha
conciati
la me[C]tropoli.
Belli [C7]come noi
ben pochi sai
ce n'[F]erano
e di[C]cevano
quelli [G7]vengono
dalla cam[C]pagna.
{soc}
Ma ridevano
si spanciavano
gi? sa[G7]pevano
che saremmo ben presto anche noi
diventati come [C]loro.
Tutti [C7]grigi
come grattacieli con la faccia di [F]cera
con la faccia di [C]cera
? la legge di questa atmos[G7]fera
che sfuggire non [C]puoi
fino a [G7]quando tu vivi in cit[C]t?.
{eoc}
Nuda sulla pianta
prendevi
il sole con me
e cantavano per noi
sui rami
le allodole.
Ora invece qui
nella citt?
i motori
delle macchine
gi? ci cantano
la marcia funebre.
{soc}
E le fabbriche
ci profumano
anche l'aria
colorandoci il cielo di nero
che odora di morte.
Ma il Comune
dice che per? la citt? ? moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso
la nevrosi ? di moda
chi non l'ha ripudiato sar?.
{eoc}
Ahi, ah non respiro pi?
mi sento
che soffoco un po'
sento il fiato che va gi?
va gi?
e non viene su
vedo solo che
qualcosa sta
nascendo
forse ? un albero
s?, ? un albero
di trenta piani.